In Viale Mazzini è il momento delle valutazioni da fare e delle decisioni da prendere. Mai facili, a volte incomprensibili al grande pubblico.
Probabilmente non vi è un mondo più in frenetica evoluzione di quello televisivo. Frenetico come i nostri tempi che sono in larga parte scanditi dagli ultrarapidi click dell’universo social. La Tv è da sempre la rappresentazione più ‘realistica’ del reale ma ha sempre avuto un andamento più lento.

Ora anche in televisione tutto si brucia in un solo istante ed ogni istante diventa indispensabile per vedere, o rivedere, progetti già avviati. Eppure anche in tempi in cui sono gli algoritmi di ogni specie ad indurci a fare determinate ‘scelte’, in ambito televisivo ancora certe ‘scelte’ sono affidate soltanto ai numeri. Ebbene si, nel mondo della televisione in continua e repentina evoluzione, il caro, vecchio, datato e non sempre amato indice d’ascolto mantiene la sua storica posizione dominante.
E sono ancora i numeri a dettare determinate scelte. I programmi televisivi sono tutti attesi dalle ‘forche caudine’ degli ascolti. Promozioni e bocciature passano da lì. Un metodo apparentemente spietato ma che non regala favori a nessuno anche se, in diversi casi, i numeri televisivi non andrebbero soltanto letti ma analizzati e valutati diversamente. Facile a dirsi, più difficile nella realtà quotidiana dove la mannaia dei numeri continua a mietere vittime.
La Rai chiude un altro programma
Negli ultimi due anni il nuovo corso della Rai ha dovuto affrontare numerose difficoltà. La nuova governance aveva annunciato cambiamenti che sono puntualmente arrivati, almeno alcuni, ma non tutti hanno portato a casa i risultati sperati.

La concorrenza alla televisione pubblica si fa sempre più forte e le offerte alternative sono sempre di maggiore qualità e capacità attrattiva. Se prima la lotta si concentrava pressoché esclusivamente sui numeri della prima serata ora è la programmazione nell’arco dell’intera giornata ad essere attentamente monitorata. Ed in casa Rai vi una fascia dove la programmazione è apparsa decisamente più debole.
Il sabato pomeriggio appare un punto debole della programmazione di Rai Uno e le scelte conseguenziali hanno portato a soluzioni estreme. La stagione televisiva, ormai ai titoli di coda, ha visto due programmi, Le Stagioni dell’Amore di Mara Venier e Sabato in diretta di Emma D’Aquino, spin off della fortunata La Vita in diretta condotta da Alberto Matano, chiudere definitivamente.
Il saluto finale di Emma D’Aquino al suo pubblico lascia trasparire integralmente la sua delusione ed amarezza: “Sabato in diretta è ed è stato un nuovo programma. Questo saluto non è un arrivederci, perché a settembre Sabato in diretta non tornerà in onda e certamente non per scelta mia”. Un progetto nato soltanto otto mesi fa e che dopo soltanto otto mesi viene riposto nel cassetto.
Secondo la conduttrice e giornalista di Catania non sono stati però i dati di ascolto a decretare questa boccatura: “Il pubblico è cresciuto in questi 8 mesi, ci tengo moltissimo a dirlo” e questo rende più incomprensibile il netto taglio di forbici messo in atto dalla Rai. La televisione si muove con le sue regole precise anche se alcune di esse appaiono decisamente incomprensibili ai più.